11 Aprile 2023
Lavoro: cresce l’occupazione a tempo indeterminato in Veneto
Lavoro: cresce l’occupazione stabile in Veneto
In aumento le assunzioni a tempo indeterminato
Nel 2022 sono state registrate 230 mila assunzioni a tempo indeterminato, confermando per il mercato del lavoro la crescita dell’occupazione stabile come tendenza in atto già da alcuni anni nel territorio della Regione Veneto, escludendo ovviamente l’eccezione durante il periodo di pandemia da Covid-19, nel quale la crescita ha subito una brusca frenata. Nell’ultimo anno, infatti, le assunzioni a tempo indeterminato hanno toccato il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008, con oltre 230 mila attivazioni di contratti di lavoro senza termine, derivanti sia da nuove assunzioni dirette sia da trasformazioni di rapporti a termine già costituiti.
Il dato, che si traduce in un 21% in più rispetto a quanto registrato nell’anno precedente, emerge dall’analisi di approfondimento statistico condotto dall’Osservatorio di Veneto Lavoro, che monitora costantemente gli andamenti del mercato del lavoro, analizzando caratteristiche e fattori di aumento della tipologia contrattuale a tempo indeterminato nella regione Veneto nel corso degli anni.
Uno dei fattori che di recente ha inciso maggiormente sull’andamento positivo di questo è rappresentato sicuramente dall’effetto traino esercitato dai numerosi contratti stipulati inizialmente a tempo determinato nel corso del 2021, che poi, con l’uscita pressoché totale dalla fase pandemica, sono stati trasformati nel 2022 a tempo indeterminato, seppur in un contesto, ad un anno di distanza, in cui permane una significativa incertezza dovuta al difficile contesto internazionale della guerra in Ucraina e degli effetti che esso ha comportato (aumento dei costi energetici e difficoltà nelle catene di approvvigionamento).
Tutti i dati sull’aumento dell’occupazione stabile in regione sono disponibili nella pubblicazione “Misure/113 – L’accesso al tempo indeterminato: tendenze recenti e percorsi lavorativi”, pubblicata nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it/misure.
Settori più coinvolti
Le nuove attivazioni hanno interessato prevalentemente gli uomini, i lavoratori con cittadinanza italiana e quelli con un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, così come era già avvenuto negli anni precedenti. Il 42% degli accessi al tempo indeterminato, tramite assunzione diretta o trasformazione, è avvenuto nell’industria e in particolare nei comparti del Made in Italy e nel metalmeccanico, mentre il 57% si è registrato nei servizi, soprattutto commercio, turismo, ingrosso, logistica e servizi alla persona.
Del totale dei posti di lavoro stabili guadagnati nell’anno in regione, quasi un terzo si sono concentrati nella sola provincia di Padova e un’altra quota molto rilevante nel veronese. Proprio Padova e Verona, oltre a Treviso e Venezia, sono anche i territori che nel 2022 hanno registrato in termini assoluti le migliori performance per quanto riguarda i dati relativi all’andamento del mercato del lavoro.
La maggior parte delle assunzioni (46%) ha riguardato lavoratori il cui ultimo rapporto di lavoro era già a tempo indeterminato (di questi, il 60% aveva rassegnato le dimissioni nel mese precedente), il 40% ha interessato lavoratori che possedevano un contratto a termine, mentre il 14% dei neo assunti risultava alla prima esperienza lavorativa in Veneto. L’incremento dei contratti a tempo indeterminato non sembra infine essere associato a una minore stabilità nel tempo. Al contrario, i rapporti attivati negli ultimi tre anni sembrano avere una durata media maggiore rispetto a quanto non avvenisse negli anni precedenti.
Esaminando la distanza intercorsa tra l’assunzione a tempo determinato o in apprendistato e la relativa trasformazione o qualificazione osservata, emerge che il 68% delle stabilizzazioni del 2022 è avvenuto entro un anno dall’assunzione; gli eventi che ricadono in questa casistica hanno registrato una forte crescita rispetto agli anni precedenti (in particolare +12% sul 2019 e +69% rispetto al 2021). L’ammontare delle trasformazioni che avvengono dopo più di tre anni dall’avviamento è aumentato rispetto al 2019 a seguito della crescita delle qualificazioni dall’apprendistato; al contrario, sono diminuite le stabilizzazioni registrate a una distanza dall’assunzione compresa tra uno e due anni.
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